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| chelon labrosus | cefalo bosega | Mugilidae | Mugiliformes |  |  |  | Cefalo bosega: Chelon labrosus Pesce della famiglia Mugilidae molto comune nelle acque italiane.
 
 Classificazione scientifica
 Dominio: Eukaryota
 Regno: Animalia
 Sottoregno: Eumetazoa
 Superphylum: Deuterostomia
 Phylum: Chordata
 Subphylum: Vertebrata
 Infraphylum: Gnathostomata
 Superclasse: Osteichthyes
 Classe: Actinopterygii
 Infraclasse: Teleostei
 Superordine: Acanthopterygii
 Ordine: Mugiliformes
 Famiglia: Mugilidae
 Genere: Chelon
 Specie: Chelon labrosus     Risso, 1827
 
 Si tratta di una delle specie di cefalo che si spinge più a nord, infatti raggiunge le coste norvegesi e scozzesi mentre a sud si ferma alle isole Azzorre.
 Vive soprattutto in mare (è la specie di Mugilidae più comune in acque marine) ma, soprattutto i piccoli esemplari, non temono le acque a bassa salinità o addirittura dolci. Gli adulti vivono in branchetti nei pressi delle coste rocciose o sabbiose, soprattutto dove ci siano dei manufatti e delle foci di corsi d'acqua. I giovani si raggruppano in banchi assai più estesi.
 
 Il suo aspetto è quello classico dei Mugilidae, con corpo slanciato e fusiforme a sezione quasi circolare e cosı la sua livrea argentea con numerose linee longitudinali scure. Si riconosce per= bene dalle altre specie soprattutto per la bocca che presenta un robusto e carnoso labbro superiore privo di intaccatura centrale ma con alcune serie di tubercoli ben rilevabili sia al tatto che con una semplice lente d'ingrandimento. Inoltre, spesso, le pinne pettorali sono di color grigio opaco.
 Le dimensioni raggiungono i 70 cm per un paio di kg di peso.
 
 Avviene in mare con modalità simili a quelle del Cefalo comune.
 
 Basata su piccoli invertebrati e detriti organici come quella del Cefalo comune.
 
 Assieme a Mugil cephalus è uno dei Mugilidae che sopporta il più elevato sforzo di pesca dato che ben si adatta a vivere in acque chiuse e salmastre come le "valli da pesca" o i laghi costieri, sede di importanti marinerie. Le tecniche di pesca sono identiche a quelle impiegate per il Mugil cephalus. Le sue carni sono particolarmente apprezzate in aprile-maggio quando inizia la migrazione nelle acque interne ed in dicembe-febbraio, periodo che precede la deposizione delle uova, in cui il pesce è più grasso.
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