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Bonobo Pan paniscus Hominidae
Pan paniscus: Bonobo
Grande scimmia antropomorfa altrimenti nota come scimpanzé pigmeo o scimpanzè nano;
Riconosciuta come specie distinta dallo scimpanzè comune (Pan troglodytes) nel 1929 e recenti studi genetici hanno rilevato una differenza dello 0,7% tra i patrimoni genetici di questi due animali, confermando tale classificazione tassonomica. Secondo alcuni autori, la differenza tra i genomi di bonobo e quello dell'uomo ammonterebbe all'1,6% della sequenza, ma studi più recenti portano al 6% questo valore.

I bonobo si distinguono dagli scimpanzé comuni per il colore nero di tutto il muso tranne le labbra e i ciuffi di peli alla sommità della testa.

Classificazione scientifica
Dominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa
Ramo: Bilateria
Superphylum: Deuterostomia
Phylum: Chordata
Subphylum: Vertebrata
Infraphylum: Gnathostomata
Superclasse: Tetrapoda
Classe: Mammalia
Sottoclasse: Theria
Infraclasse: Eutheria
Superordine: Euarchontoglires
(clade): Euarchonta
Ordine: Primates
Sottordine: Haplorrhini
Infraordine: Simiiformes
Parvordine: Catarrhini
Superfamiglia: Hominoidea
Famiglia: Hominidae
Sottofamiglia: Homininae
Tribù: Hominini
Sottotribù: Panina
Genere: Pan
Specie: Pan paniscus Schwarz, 1929

Il bonobo è più gracile dello scimpanzé comune. La sua testa è più piccola ma la sua fronte è più alta. Ha un muso nero con labbra rosa, orecchie piccole, narici larghe e lunghi peli sulla testa. Le femmine hanno il petto leggermente più prominente rispetto a quello piatto di altre scimmie femmine, ma non prominente come quello degli umani. I maschi tendono ad essere più grandi e robusti delle femmine e, come gli scimpanzè, hanno canini ben sviluppati. Il bonobo ha anche un torso magro, spalle strette, un collo sottile e gambe lunghe rispetto allo scimpanzé comune. Secondo alcuni studiosi tra cui Frans de Waal, le caratteristiche fisiche dei bonobo, rispetto a quelle degli scimpanzè, sarebbero più vicine alle caratteristiche degli ominidi, tuttavia altri studiosi considerano queste affermazioni speculative in quanto le proprietà muscolari degli antichi ominidi non sono ricavabili dai reperti fossili. Studi specifici su bonobo e scimpanzé dimostrano che i muscoli di queste scimmie antropomorfe sono notevolmente più efficienti di quelli degli esseri umani, probabilmente a causa di differenze fisiologiche del tessuto muscolare stesso.

Vivono nelle foreste pluviali dell'Africa centrale al di sotto dei 1.500 metri di altitudine e solo occasionalmente si avventurano in aree non boschive o savane. Hanno tendenze più arboree rispetto agli scimpanzè. I bonobo si alimentano principalmente di frutta, ma integrano la loro dieta nutrendosi di animali vertebrati ed invertebrati, tra cui altre scimmie, si conosce anche un caso di cannibalismo, un evento che è attualmente ritenuto molto raro tra le scimmie antropomorfe.
Rispetto agli scimpanzè tendono a nutrirsi con frequenza di piante erbacee.

Diversamente dagli scimpanzè i bonobo in natura non utilizzano strategie sofisticate per nutrirsi, mentre quelli in cattività mostrano una buona abilità nell'utilizzo di utensili vari.

Quando sono a terra i bonobo si comportano di preferenza da quadrupedi, usando le nocche delle mani come punto di appoggio per gli arti anteriori, come scimpanzè e gorilla. Sebbene alcuni esemplari in cattività abbiano mostrato una tendenza al bipedalismo superiore a quella degli altri primati, osservazioni eseguite su esemplari in natura tendono a ridimensionare la propensione dei bonobo alla locomozione bipede.

Taglia: 0,7 a 1,0 m
Peso: 45 kg (maschio), 30 kg (femmina)
Durata della vita: 40 anni
Durata della gestazione: da 230 a 240 giorni

Secondo alcuni studiosi la società dei bonobo è improntata sulla pacifica convivenza. Infatti il professor Frans de Waal, uno stimato psicologo che ha dedicato molto tempo allo studio dei bonobo in cattività, afferma che questi primati sono spesso capaci di altruismo, compassione, empatia, gentilezza, pazienza e sensibilità; la ragione di ciò, secondo il professor de Waal, sarebbe l'eccezionale propensione dei bonobo a praticare sesso ricreativo, ovvero non riproduttivo, attività che appianerebbe le tensioni all'interno del gruppo e che ridurrebbe la tendenza a difendere violentemente il territorio del branco.
L'esuberante sessualità dei bonobo, che è stata spesso accostata ai comportamenti umani e secondo alcuni sarebbe una forma evoluta di comunicazione sociale, è uno degli aspetti più discussi del comportamento di questi primati.
Gli studi specifici sulla sessualità dei bonobo nel loro ambiente naturale risultano significativamente differenti rispetto a quelli condotti sugli esemplari in cattività e non mostrano comportamenti eccezionali, se si eccettua il fatto che i bonobo talvolta si accoppino ventre contro ventre.
Il professor Takeshi Furuichi ha infatti osservato che il 95% dei rapporti sessuali delle femmine di bonobo dell'oasi di Wamba avvengono durante il periodo di massima ricettività sessuale, una cifra molto simile al 97% osservato per gli scimpanzè.

Il tasso di accoppiamenti in natura, sia per gli esemplari femmina che per i maschi, durante il periodo di ricettività sessuale delle femmine è leggermente più elevato tra gli scimpanzè che tra i bonobo, mentre le femmine di bonobo hanno periodi di ricettività lievemente più lunghi.
Alcuni studiosi sono inoltre cauti nell'attribuire eccezionale mitezza ai bonobo, osservando che sia gli scimpanzè che i gorilla erano considerati specie poco aggressive prima che studi estensivi fossero condotti sul loro comportamento.

L'incontro tra comunità diverse di bonobo comporta atteggiamenti violenti ed aggressioni in circa il 50% dei casi. Il sorprendente tasso di menomazioni fisiche osservato tra i bonobo in natura, quali la mancanza di almeno un dito tra i due terzi dei maschi, è stato ricondotto a comportamenti aggressivi intraspecifici. Si è osservato infatti che il tasso di aggressioni fra maschi della stessa comunità è molto simile tra bonobo e scimpanzè.

Le comunità dei bonobo sono composte di maschi, femmine e cuccioli. Secondo alcuni studiosi queste comunità seguono un modello matriarcale, che sarebbe favorito dalla tendenza delle femmine di bonobo ad associarsi fra di loro; tuttavia le femmine di grado più basso nella scala sociale tendono a migrare ed a legarsi con altre femmine in nuove comunità, mentre i maschi presentano un comportamento filopatrico e raramente abbandonano la comunità di appartenenza.
Si suppone che la tendenza delle femmine di bonobo ad associarsi tra di loro serva a ridurre la frequenza delle aggressioni nei loro confronti da parte degli esemplari maschi. Tuttavia è stato osservato che la maggioranza della discendenza all'interno delle comunità è dovuta ai maschi dominanti, indice di un certo grado di competizione all'interno della comunità stessa sia tra i maschi, che tra le femmine.

I bonobo vivono in una ristretta zona dell'Africa, nelle umide foreste pluviali del Congo, in un'area compresa tra il fiume Congo, a nord, ed il fiume Kasai a sud.
Lo scimpanzè comune vive sull'altra riva del Congo. Nessuna delle due specie è in grado di nuotare e ciò impedisce loro di entrare in contatto.
I bonobo sono tra i primati a maggiore rischio di estinzione, a causa della distruzione del loro habitat naturale, dell'instabilità politica e della lentezza riproduttiva.