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ipotalamo
Ipotalamo:

Parte del sistema nervoso centrale situata al di sotto del talamo, che costituisce il pavimento e le pareti ventrolaterali del III ventricolo cerebrale; così come il talamo, l'i. appartiene alle strutture derivate dal diencefalo, una delle cinque vescicole in cui risulta suddiviso l'encefalo durante i primi stadi del suo sviluppo. Sulla superficie esterna dell'encefalo l'i. corrisponde ad alcune formazioni situate immediatamente dietro il chiasma dei nervi ottici: l'infundibolo dell'ipofisi, il tuber cinereum, i corpi mammillari, la sostanza perforata posteriore; nel suo insieme esso risulta costituito da cellule nervose disposte diffusamente o raggruppate a formare dei nuclei più; o meno individuati, collegati in modo complesso tra di loro e con altre parti del sistema nervoso centrale.
L'i. costituisce un importante centro di regolazione di diverse funzioni della vita vegetativa quali: il mantenimento a valori costanti della temperatura corporea, della pressione sanguigna, dell'equilibrio idricosalino; il controllo della quantità di cibo introdotto; l'equilibrio tra il sistema nervoso simpatico e quello parasimpatico. Inoltre anche alcune attività istintive e comportamentali hanno i loro centri in questa regione: così il comportamento legato alla soddisfazione dei bisogni alimentari, degli istinti sessuali, l'espressione delle emozioni.
All'i. giungono fibre provenienti da diverse parti del sistema nervoso centrale: dal talamo, dalla corteccia cerebrale, dal nucleo lenticolare, dalle strutture del rinencefalo.
Queste diverse connessioni portano tra l'altro impulsi provenienti dalle vie della sensibilità generale somatica e viscerale, e dai sistemi di senso specifici: vista, udito, olfatto ecc. Gli impulsi nervosi elaborati dall'i. vengono trasmessi alla periferia attraverso fibre che lo collegano ai nuclei del tronco cerebrale e del midollo spinale.
Oltre a questi collegamenti per via nervosa, l'i. influenza l'attività del sistema endocrino mediante la produzione di diverse sostanze dette fattori di liberazione (releasing factors o RF), che per via sanguigna raggiungono la porzione anteriore dell'ipofisi ove agiscono stimolando le cellule alla produzione dei relativi ormoni.