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Asino della Asinara Equus asinus var. albina Asini
                                                                 
Equus asinus var. albina: Asinello bianco
Sottospecie endemica della Sardegna che vive nell'isola dell'Asinara.

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Perissodactyla
Famiglia: Equidae
Genere: Equus
Specie: Equus asinus
Sottospecie: Equus asinus var. albina Linnaeus, 1758

Come l'asino domestico, è probabile che provenga da incroci con sottospecie africane, forse unÆimportazione dallÆEgitto, voluta dal marchese di Mores, nobile sardo che nel 1775 si fece assegnare il ducato dellÆisola da Amedeo II di Savoia. In alcune parti del mondo, come nell'Asinara, si è rinselvatichito dando vita a popolazioni libere non controllate dall'uomo.
Per quanto riguarda l'asino sardo, le località dove veniva allevato erano principalmente Padria, Pozzomaggiore, Alà dei Sardi, Mara, Romana, Villanova Monteleone, e in qualche zona nel Campidano e nellÆIglesiente.
Una tesi più suggestiva racconta del naufragio di un vascello sul finire del 700, proveniente dallÆEgitto e diretto in Francia, carico di asinelli che, in buona parte, sarebbero riusciti a guadagnare la riva.

Molto simili agli asinelli sardi, lÆasinello bianco differisce per l'altezza di circa 90 cm al garrese (una forma di nanismo insulare), per la testa pesante ed il collo corto, gli arti sottili e robusti. Il manto è folto, poco setoloso e morbido. Fin dalla nascita bianco candido e col tempo diventa invece opaco. La pelle è rosa mentre l'iride è celeste, queste ultime due caratteristiche sono causate dal gene dell'albinismo responsabile della fotofobia che causa agli asinelli bianchi una tipica camminata incerta.

Non si riuniscono in branchi. I maschi adulti vivono solitari, mentre le femmine col puledro. I maschi si uniscono ad una o due femmine durante la primavera mentre in estate formano gruppi misti maschi e femmine anche fra anziani.

Nonostante non compaia nella lista delle specie protette dalle leggi regionali, un decreto ministeriale del 27 luglio 1990 lo ha inserito nel Registro Anagrafico delle Popolazioni Equine riconducibili a Gruppi Etnici Locali, facente parte di un progetto del CNR finalizzato alla Difesa delle Risorse Genetiche delle Popolazioni Animali.