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Afropithecus turkanensis Afropiteco 16 - 18 Ma Kenia 1986
                                                                 
Afropithecus turkanensis:
Ominide del Miocene ritrovato nel 1986 nel sito di Kalodirr presso il Lago Turkana nel nord del Kenya da Richard e Mary Leakey. L'età dell' Afropithecus è stata stimata tra 16 e 18 milioni di anni in base a tecniche di datazione radiometrica e studi geologici condotti da Broschetto e Brown dell'Universita dell' Utah. Nel sito di Kalodirr sono stati ritrovati complessivamente 46 reperti comprendenti cranio, mandibola, dentatura e reperti postcraniali.

Lo specimen di riferimento dell' Afropithecus turkanensis è indicato come KNM-WK 16999.

Classificazione scientifica:
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Primates
Superfamiglia: Hominoidea
Famiglia: Proconsulidae
Sottofamiglia: Afropithecinae
Genere: Afropithecus
Specie: Afropithecus turkanensis

I Leakey descrissero l' Afropithecus turkanensis come un grande ominoide, con smalto dentale piuttosto spesso, con caratteristiche postcraniali simili al Proconsul nyanzae, che è la specie del Miocene più conosciuta in seguito al ritrovamento di centinaia di reperti fossili che hanno permesso di ricostruire quasi interamente lo scheletro; aveva caratteristiche craniali simili all' Aegyptopithecus zeuxis e dentatura come l' Heliopithecus leakeyi, i cui molari indicavano una diversificazione rispetto alle prime grandi scimmie catarrine. Su queste basi l' A. turkenensis viene a essere identificato come un primitivo quadrupede arboricolo simile al P. nyanzae, con morfologia facciale e caratteristiche dentali che suggeriscono una dieta a base di frutta dura.

Il reperto KNM-WT 16999 comprende un lungo muso, lo scheletro facciale e frontale, buona parte della regione temporale, dello sfenoide e una dentatura adulta poco consunta con incisivi sporgenti; inoltre l'orbita destra pressoché completa, lo zigomo destro, il pterigoideo, la mascellare e premascellare. La superficie della parte mascellare destra, come pure lo smalto dei molari destri, sono andati perduti nel corso del tempo e rimpiazzati da cristalli di calcite che permettono di cogliere l'aspetto generale, ma non i singoli dettagli.

Dalla dentatura sappiamo che il palato, che è quasi completamente calcificato, era poco profondo, lungo e stretto, con file di denti che convergono posteriormente anche se è probabile che in origine fossero quasi parallele. L' Afropithecus turkanensis aveva un diastema (separazione) di 6,5 mm tra il secondo incisivo e il canino.

Lo spessore dello smalto dentale viene registrato per permettere il confronto tra i vari taxa e viene normale indicato come "sottile" o "spesso" in base a misure effettuate su denti usurati o fratturati in modo naturale. Dalle analisi dello smalto si ritiene che l' A. turkanensis sia il più antico ominoide caratterizzato da smalto "spesso", il che lo distingue dal Kenyapithecus.

I reperti postcraniali come KNM-WK 16901 comprendono il perone destro (privo della prima porzione) e con dimensioni (184 mm) simili a quelle dei Pan troglodytes, il terzo metatarso destro, il quarto metatarso destro privo della testa, e la testa incompleta del primo metatarso.

Altri reperti includono:
KNM-WK 17016P : una grande ulna destra
KNM-WK 17008: un piede
KNM- WK 18395: ossa della mano