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Ardipithecus ramidus Ardipithecus 4,5 Etiopia 1992
                                                                 
Ardipithecus ramidus
Ominide scoperto nel 1992-1993 nel sito di Asa Koma, nella valle del medio Awash, nella depressione dell'Afar in Etiopia.

Classificazione scientifica:
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Primates
Famiglia: Hominidae
Sottofamiglia: Homininae
Tribù: Hominini
Genere: Ardipithecus
Specie: Ardipithecus ramidus

In letteratura sono riportate due specie di Ardipithecus, l' A. ramidus, vissuto circa 4,5 milioni di anni fa all'inizio del Pliocene e l' Ardipithecus kadabba datato a 5,6 milioni di anni (tardo Miocene).

Il merito della scoperta va a Tim White e a due suoi allievi, Berhane Asfaw e Gen Suwa. I resti ritrovati di Ardipithecus ramidus (ARA-VP siti 1, 6 e 7) risalgono a circa 4 milioni e mezzo di anni fa.[3] Si tratta di 17 individui differenti. Tra i fossili i denti di diversi individui, una parte della mascella inferiore di un bambino, i frammenti di un cranio e parti delle ossa del braccio di tre individui differenti.[4] Le ossa delle articolazioni superiori, in particolare, rivelano delle caratteristiche anatomiche più vicine ai Primati non umani che al genere Homo. Si tratta in effetti di una specie molto prossima alle scimmie, nell'aspetto come nelle abitudini. Recenti scoperte hanno permesso di porre questa specie in continuità filogenetica con il Genere Homo, dunque Ardipithecus sarebbe, in senso evolutivo nostro diretto antenato.

Il 2 ottobre 2009 viene pubblicata una ricerca dalla rivista Science, da uno studio svolto in Messico condotto dallÆamericano Giday WoldeGabriel, che afferma il ritrovamento nel sito di Aramis (deserto dell' Afar in Etiopia) e la ricostruzione parziale di uno scheletro femminile di Ardipithecus ramidus che comprendeva il cranio, i denti, le pelvi, le mani e i piedi;[6] vissuta nella desertica regione dell'Afar in Etiopia, aveva una scatola cranica piuttosto piccola, pesava sui 50 chili ed era alta 120 centimetri.

La datazione radiometrica degli strati di cenere vulcanica dei depositi dove furono ritrovati i resti fossili, ha rivelato che Ardi era vissuta 4,4 milioni di anni fa. Questo fossile è dunque ben più antico della famosa Lucy, l' Australopithecus afarensis ritrovato a soli 74 km di distanza, e considerato fino a quel momento il più antico ominide, ma che è datato a 3,2 milioni di anni fa.

Dalla forma delle pelvi e degli arti, gli studiosi ritengono che Ardi fosse potenzialmente in grado di camminare in forma eretta sul terreno; la presenza di un alluce mobile nel piede indica invece che utilizzava tutti e quattro gli arti quando si arrampicava sugli alberi. L' A. ramidus aveva quindi una capacità di deambulazione molto più primitiva dei successivi ominidi.

I denti meno specializzati di quelli delle moderne scimmie, suggeriscono che fosse un onnivoro.