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Homo heidelbergensis Uomo di Heidelberg 400 Ka Spagna 1992
                                                                 
Homo heidelbergensis: Uomo di Heidelberg
Nome attribuito a ritrovamenti umani fossili precedentemente chiamati Homo sapiens arcaici, con particolare riferimento a quelli trovati presso Heidelberg, nel Baden-W³rttemberg, Germania, sulle rive del fiume Neckar. Resti di H. heidelbergensis sono stati trovati in Africa, Europa ed Asia occidentale, datati fra i 600 mila ed i 100 mila anni fa.

Classificazione scientifica:
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Superordine: Euarchontoglires
(clade): Euarchonta
Ordine: Primates
Famiglia: Hominidae
Sottofamiglia: Homininae
Tribù: Hominini
Genere: Homo
Specie: Homo heidelbergensis Schoetensack, 1908

Sia l' Homo antecessor che l'H. heidelbergensis discendono probabilmente dall' Homo ergaster, morfologicamente molto simile e proveniente dall'Africa. Tuttavia l' H. heidelbergensis aveva una calotta cranica più allargata, con una capacità cranica di circa 1100-1400 cm¦, non lontana dal valore di circa 1350 cm¦ tipico per l'uomo moderno; questa differenza, assieme al comportamento e all'utilizzo di strumenti più avanzati, lo ha fatto assegnare ad una specie diversa. La struttura appare piuttosto robusta con un'altezza media attorno a 1,80 m.

Il consolidamento di questa denominazione per indicare determinati ominidi e' susseguente agli studi di Eudald Carbonell dell'Università di Tarragona che, insieme ad i suoi collaboratori, ha analizzato i reperti trovati nel 1992 nella grotta di Gran Dolina, situata nelle colline di Atapuerca (Spagna settentrionale). Nel 1994, infatti, una sua spedizione ha portato alla luce un gran numero di utensili di pietra molto semplici, troppo primitivi per essere attribuiti ad Homo sapiens. Diversi paleontologi peraltro attribuiscono i fossili di Atapuerca alla specie H. antecessor, considerata diretta antenata di H. heidelbergensis, che è vissuta nelle stesse aree circa 200 mila anni dopo.

Una prima tesi è che i resti di Atapuerca rappresentino il primo tentativo dell'Homo heidelbergensis di uscire dall'Africa, dove si hanno prove della sua presenza già 600 mila anni fa, e che quindi colonizzando l'Europa avrebbe fatto da progenitore all'Homo neanderthalensis, mentre in Africa si evolveva l'Homo sapiens e in Asia l' Homo ergaster di cui potrebbe essere il discendente. Questa tesi farebbe sì che l'H. heidelbergensis sia l'ultimo antenato comune fra noi e l'Uomo di Neandertal.

Altri studi condotti nel 2001 sul cranio completo di Atapuerca, insieme ai resti di altri trenta individui, attestano la possibilità che questi ominidi potessero parlare, sebbene a livelli molto elementari. Infatti l'apparato vocale trovato nei resti fossili per quanto risulti essere meno sviluppato rispetto all'Homo sapiens è sicuramente più complesso rispetto a quello degli scimpanzé.

Molti scienziati considerano appartenenti all'Homo heidelbergensis anche i due crani ritrovati fra il 1989 ed il 1990 a Yunxian, nella provincia cinese di Hubei, sebbene molti altri, compresi gli scopritori, tendono a considerarli resti di Homo erectus.