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Uistiti nano Callithrix humilis Cebidae
Callithrix humilis: Uistitì di Roosmalen o Uistitì dalla corona nera o Uistitì nano
Primate platirrino della famiglia dei Cebidi.

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Superordine: Euarchontoglires
(clade): Euarchonta
Ordine: Primates
Sottordine: Haplorrhini
Infraordine: Simiiformes
Parvordine: Platyrrhini
Famiglia: Cebidae
Sottofamiglia: Callitrichinae
Genere: Callithrix
Sottogenere: Callibella Tomas & Marc van Roosmalen, 2003
Specie: Callthrix humilis Van Roosmalen et al., 1998

Venne visto per la prima volta nel 1996, quando Marc van Roosmalen venne in possesso, 400 km a sud della città di Manaus, di una di queste scimmiette, rinchiusa in una tanica di latte.
Convinto di avere fra le mani un esemplare di una nuova specie sconosciuta alla scienza, van Roosmalen partecipò ad una serie di spedizioni che portarono alla scoperta di una popolazione di questi animali nei pressi di Nova Olinda, nello stato di Amazonas, dove i locali gli spiegarono che il nome indio dell'animale è zog-zog.

Il suo areale è compreso fra la riva orientale del medio corso del Rio Madeira e la riva occidentale dell'Aripuana, nell'Amazzonia brasiliana: il suo areale è il più ristretto fra le scimmie del Nuovo Mondo.

Gli adulti misurano fino a 40 cm di lunghezza, di cui più della metà spettano alla coda, per un peso di circa 165 g: solo lo uistitì pigmeo ha dimensioni inferiori, fra le scimmie propriamente dette.

La zona dorsale è bruno-olivastra, mentre la zona ventrale è giallastra, la faccia è glabra e rosata, circondata da un anello di peli bianchi inferiormente e neri superiormente.

Si conosce poco sulle abitudini in natura; Non è animale territoriale e rigidamente gerarchico come le altre specie di uistitì, con varie femmine che partoriscono anziché lasciare che solo la femmina alfa del gruppo si riproduca.
A differenza di molti callitricidi, la femmina dà alla luce un unico cucciolo.
In base alla chiostra dentaria, simile a quella degli uistitì resinivori, si presuppone che anche per questa specie la resina costituisca un parte importante della dieta.

Tutte queste caratteristiche uniche e differenti dagli altri uistitì hanno portato in seguito i fratelli Marc e Tomas van Roosmalen a piazzare questo animale in un proprio sottogenere, Calibella, se non addirittura in un genere a sè stante.